Presentazione del Progetto Strategico Tematico d'Ateneo
"La lingua del diritto"



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Il problema di fondo al quale il Progetto intende rispondere è ciò che Luigi Ferrajoli, allievo di Norberto Bobbio, ha definito il “dissesto del linguaggio delle leggi” e la “disfunzione del linguaggio normativo”. Questo “dissesto”, che ha gravi ricadute nella pubblica amministrazione e nell’amministrazione della giustizia, si evidenzia nella presenza nei testi giuridici di espressioni obsolete, confuse, di significato oscuro e talora contraddittorio, e persino di errori di grammatica e di sintassi.

Il buon funzionamento delle istituzioni è fra i temi più attuali, nella prospettiva della crescita civile ed economica dell’Italia nel contesto europeo. Tra le urgenze, si pone anche l’aggiornamento e la trasparenza del linguaggio del diritto, attraverso uno sforzo collettivo di comprensione e studio del fenomeno, in omaggio al principio della lealtà comunicativa, che la presente ricerca mette al centro di un rinnovamento teorico e pratico. È necessario elaborare testi giuridici, pubblici e privati, il più possibile comprensibili ed efficaci, intendendo questo processo come uno strumento di progresso civile, che unisca la tutela dei diritti con l’incisività e trasparenza dell’azione pubblica e degli operatori economici.

Il Progetto, che non ha equivalenti per originalità e incisività sia in Italia che all'estero, valorizza le competenze disciplinari molteplici dell’Ateneo, facendole convergere in una ricerca e in una pratica didattica ampie, coese, inclusive di più livelli di sapere. Esso richiama l’attenzione in primo luogo sul doppio versante della lingua del diritto: da un lato l’efficacia dell’amministrazione (incluso il processo civile e penale);dall'altro la comprensibilità dei documenti giuridici (pubblici e privati) come elemento caratterizzante lo statuto di cittadinanza in senso moderno.

Entrambi gli aspetti sono essenziali per il corretto funzionamento delle istituzioni pubbliche, per la migliore efficacia dei rapporti giuridici tra privati, e per l’attuazione stessa dei diritti.

Il Progetto rivela inoltre l’affascinante spessore concettuale, culturale, storico, linguistico del documento giuridico, la sua funzione civile, radicata nella realtà socio-culturale e nelle sue vicende storiche.

Il rinnovamento della scrittura tecnica, infatti, non può prescindere dall’analisi di fenomeni storico- culturali-antropologici vasti e profondi (linguistici, letterari, concettuali, etico-politici, psicologici, neurologici). La produzione e interpretazione di testi giuridici assume particolare rilievo nel contesto globale plurilinguistico e multiculturale e sono fondamentali oggi gli aspetti del reperimento dell’informazione e l’accessibilità dei siti istituzionali e delle banche dati giuridiche.

Con questa tematica, l’Ateneo di Pavia promuove un’originalissima azione di progresso civile, tesa alla tutela dei diritti e all’efficacia e trasparenza della gestione pubblica, su un tema diffusamente percepito ma mai davvero concretamente intrapreso.

Dal punto di vista istituzionale il Progetto ha acquisito il prestigioso sostegno del Senato della Repubblica, mentre sul piano storico-culturale c’è stata l’adesione dell’Accademia della Crusca.

Si manifesta così la vocazione dell’Università a valorizzare e trasferire il suo eccellente patrimonio di competenze per obiettivi socialmente rilevanti. Attività seminariali a carattere multidisciplinare e l’organizzazione di un Master assicurano efficaci ricadute didattiche e formative.